Il Centro Antiviolenza Casa delle Donne di Brescia esprime profondo sconcerto per la prescrizione che ha determinato l’estinzione del reato di violenza sessuale su una giovane donna rumena a carico dell’ex sindaco e attuale presidente del Consiglio comunale di Rovato, già condannato in primo grado per il suddetto reato a 6 anni e 8 mesi, oltre al risarcimento nei confronti della vittima e al pagamento delle spese processuali.

Poiché nella percezione corrente prescrizione equivale ad assoluzione, immaginiamo che la prescrizione, grazie alla quale il soggetto non è stato riconosciuto innocente ma neppure definitivamente colpevole, abbia prodotto gran sollievo per i suoi sostenitori.

Nonostante ciò, la cittadinanza di Rovato avrebbe forse avuto il diritto di conoscere se chi la amministra è un innocente ingiustamente accusato o un colpevole il cui reato è stato dichiarato estinto per decorrenza dei termini: una giustizia “giusta” dovrebbe operare in tempi ragionevoli, allo scopo sia di reprimere sia di prevenire i reati: solo così eserciterebbe appieno anche la sua funzione pedagogica.

In questa nota vicenda neppure il tempo ha fatto giustizia, anzi proprio il tempo è stato piegato a che giustizia non fosse fatta, lasciando così molte vite sospese: una comunità incerta e divisa, un uomo né riabilitato né definitivamente condannato, una giovane donna sola con il suo tragico grido d’accusa.

Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come donne consapevoli e testimoni di quanta strada debba essere ancora percorsa, stiamo – fino a prova contraria e sulla scorta della prima lontana sentenza di condanna – dalla parte di quella ragazza diciannovenne, sfruttata e violata 15 anni fa, ancora oggi presumibilmente sfruttata, sicuramente violata nel suo diritto alla verità.

Presidente Piera Stretti
Centro Antiviolenza Casa delle Donne – Brescia
Via S. Faustino, 38